The Punisher
- Jorge da Burgos
- 16 gen 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Torna il mio minuto di visibilità.

Vi confermo che lo sport più bello in assoluto del web è riuscire ad esprimere in tutte le salse la propria mancanza di raziocinio autonomo.
È bello vedere infatti che su ogni argomento, dalla ceretta inguinale alla crisi in Iraq, la maggior parte degli internauti sposa semplicemente in pieno l'idea del proprio idolo politico, calcistico, televisivo ecc.
Un po' come dire che se Renzi (o Salvini, Berlusconi, Signorini, Donnarumma... ) scorreggia, deve essere per forza un peto profumato, perché lui (chiunque egli sia) non può farlo diversamente.
Gente che fino al giorno prima era pappa e ciccia (o culo e camicia, a seconda delle scuole di pensiero) con la metà e più dei suoi follower, nel momento in cui un personaggio del proprio partito cambia casacca o si fonda il suo partitello (si fa sempre come esempio!) -o la show girl siliconata molla il fusto ormai ridotto a tronco rantolante- si prende un paio d'ore e si butta a capo fitto a, nell'ordine:
- raccogliere li meglio epiteteti estensibili anche a cani e famiglia
- scagliarli attraverso la tastiera contro chi ha seguito il leader maximo (o è rimasto a casetta politica sua) o a chi difende il boccheggiante fustaccione di cui sopra
- bloccarlo al primo accenno di (comprensibili) richieste di chiarimenti o di risposte anche solo velatamente piccate.
E di fronte a questo panorama di macerie esistenziali e di cellule neuronali in libertà vi chiedete ancora se l'Italia può giocare un ruolo nella crisi libica?
Ma l'Italia quale? Di questi italiani?
(Disclamer: io posso pormi al di sopra della mischia. Sono Jorge da Burgo)
Jorge da Burgo
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