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Luddismo intellettuale

Sì, è vero, sto invecchiando (ti mostro la mia carta d'identità?), e mi dicono che sono luddista.

Ma forse perché (ri)voglio l'armonia delle cose e il monachesimo (come redductio ad unum) dell'anima?

Oggi se non sei veloce, tecnologico, se non compari contemporaneamente su 3 social, semplicemente non esisti. Se non ti lasci trascinare dal rap, se non mostri quei centimetri di pelle vicinissimi all'inguine (la tetta ormai è sdoganata da tempo e al "lato b" non fa caso più nessuno, nemmeno i voyer più incalliti...) nessuno ti... prende in considerazione, diciamo così. E in un mondo in cui si declinano le generalità con nome cognome e numero di follower; in cui quando vai in TV ti qualificano come 'blogger', 'influencer' (ho appena scoperto che accanto al food blogger sono nati i food influencers...), come se blogger e influencer fossero mestieri come altri se non migliori; in un mondo così, rischi di avere una rubrica telefonica limitata ai genitori e ai parenti stretti. Non sei nessuno, insomma. Secondo le categorie di questa società. Si tratta quindi di stabilire se ci si vuole omologare al mondo, alla cultura corrente o meno.

Perché uno dei barbatrucchi di questa società planetaria è che lei ti ama, lei ti coccola, lei ti indica la strada verso la felicità.

Ma siamo sicuri che la felicità della società planetaria sia anche la tua felicità?

Siamo sicuri che la società planetaria non sia un enorme influencer che vuole solo che tu ti abitui ai suoi gusti, al suo modo di vedere le cose per poi pian pianino farti pensare che è bello, buono e giusto solo quel che vuole lei?

Io partirei da qui...


(articolo modificato e già pubblicato su un mio precedente blog, ma mi pare che l'argomento -per parte mia- sia da approfondire)


Jorge da Burgos

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