Le radici della rosa
- Jorge da Burgos
- 3 gen 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Avevo una rosa tea nel mio giardino (non ho un giardino ma solo un balcone con qualche vaso di fiori, ma quest'incipit ha più appeal), bellissima, profumatissima, che curavo ogni giorno: togli la foglia secca, innaffia quando serve, spostala di quel tanto che serve per darle più luce.

Poi pian piano la rosa sfiorì, com'è giusto che sia perché i fiori appassiscono e muoiono, come ogni cosa vivente sulla terra, o quasi.
Poi venne l'inverno e tutto andò a dormire.
Poi passò l'inverno, si sciolse la neve, tornò la primavera.
Ho aspettato con ansia che tornasse a vedersi il bocciolo della mia rosa, ma nulla.
Solo uno stelo secco e legnoso spuntava dal terreno.
Così ho scavato fino ad arrivare alla radice della rosa e ho trovato solo marciume e muffa.
La mia bellissima e odorosissima rosa tea era morta.
Mi dicono: le radici dell'Italia e dell'Europa sono cristiane.
Ma non vedo rose in quest'occidente decadente, marcio e ammuffito.
Jorge da Burgo
Comments