Di cosa puzzano le foibe?
- Jorge da Burgos
- 10 feb 2020
- Tempo di lettura: 1 min
Oggi, 10 febbraio, è il Giorno del Ricordo.

Cioè, come recita la legge 30 marzo 2004 n. 92 che l'ha istituito, si vuole «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
E fin qui....
Ma cos'è che mi fa ancora una volta, anche quest'anno, uscire di testa?
Commenti di kommunisti italiani come questo in cui, praticamente, si dice che in fondo gli assassini al soldo del kommunista Tito hanno solo reagito alle uccisioni e all'occupazione del loro territorio da parte degli italiani.
Come dire che, sempre in fondo in fondo, i nazisti alle Fosse Ardeatine hanno semplicemente reagito all'eccidio di via Rasella.
Quindi nazisti vs kommunisti: 1 a 1.
Perché i morti non contano.
Le persone non contano.
La storia umana non conta.
Conta l'ideale, quello da sventolare ad ogni peto di mulo.
(E infatti oggi nei TG giù con le interviste all'intellighenzia (ahahahahahah!) di destra: da Salvini -che neanche da Ministro degli Interni ha presenziato alle celebrazione del 25 Aprile...- , a Meloni ai berlusconiani)
Allora, che puzza hanno le foibe?
Jorge da Burgos
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